MASSAGGI

Sandra Comite massaggi e riflessologia a Udine

SANDRA COMITE

MASSAGGIATRICE
RIFLESSOLOGA

E sandra@lostudioudine.it
T 340 402 94 80

IL METODO AMAMA

Il mio metodo,sviluppato grazie all'esperienza pluridecennale come massaggiatrice e all'aggiornamento costante su tecniche e discipline di tutto il mondo, consiste in una fusione armonica e olistica di quanto interiorizzato negli anni di ricerca e di pratica per intervenire in modo profondo e personalizzato e restituire il benessere psicofisico, la serenità e il miglioramento dell'energia.


IL MASSAGGIO

Il massaggio è soprattutto un’espressione di comunicazione umana e il contatto fisico può dare degli ottimi risultati a chi lo riceve.

Oggi esistono numerose tecniche di approccio massoterapico che si adattano alle diverse esigenze e problematiche che un individuo può presentare a livello corporeo. Analizzare ed interpretare bene quello che il corpo “dice“ consente di scegliere le giuste metodiche con le quali intervenire. L’essere umano manifesta più chiaramente la propria essenza, il proprio inconscio, con l’espressione corporea piuttosto che con il linguaggio; infatti l’espressione corporea anticipa quella verbale.


L’uomo è l’unione fra mente e corpo; la psiche non prova emozioni senza il coinvolgimento somatico, per contro, il fisico non agisce senza uno stimolo psichico. Il massaggio sviluppa la presa di coscienza dei sensi; il corpo è considerato nella sua doppia dimensione, involucro da aprire e mezzo privilegiato di espansione e liberazione. Il massaggio è una trasmissione di energia, è una sollecitazione del metabolismo, è recupero fisico e psichico, è trasmissione ed evoluzione di emozioni superficiali e profonde, è sensazione di benessere, è certezza di portare aiuto.



RIFLESSOLOGIA PLANTARE

Le zone riflesse sono dei punti nervosi collegati ad una parte corrispondente lontana del corpo. Ci sono zone riflesse in tutto l’organismo, esistono però delle parti in cui le concentrazioni nervose sono maggiori. Queste zone sono collocate nelle parti più periferiche del corpo: la testa, le mani e i piedi. In questo caso ci occupiamo dei piedi.

La pressione applicata ad una terminazione nervosa costituisce uno stimolo. Questo stimolo mette in moto un impulso nervoso, una risposta elettrochimica che provoca un cambiamento nei processi nervosi. Dal punto di partenza l’impulso passa attraverso i neuroni afferenti fino alla massa di neuroni che si trovano al di fuori della colonna vertebrale, detti gangli. L’impulso viene “preso” dai neuroni efferenti e viaggia attraverso di essi fino all’organo particolare, provocando la sua risposta: l’azione riflessa.

Con questo metodo si vuole ottenere un miglioramento della circolazione sanguigna, la stimolazione degli organi e delle ghiandole, la rimozione di depositi di tossine dal piede, il rilassamento del corpo e della mente in profondità e il fluire armonioso dell’energia. Toccare i piedi è un gesto che ha un’influenza profonda sulla persona e gli effetti non si manifestano solo a livello fisico, ma incidono anche sul piano emotivo e mentale, portando ad una vera e propria rigenerazione dell’individuo.


MASSAGGIO NEUROTENDINOMUSCOLARE (METODO MAX PIER)

L’importanza psicosomatica dei rapporti segmentari fra arti, tronco e testa è l’aspetto peculiare del neurotendinomuscolare. La repressione costante di una parte di sé stessi può alla lunga portare addirittura ad accorciamenti o ad atteggiamenti chiamati posture, le quali, a causa di uno sbilanciamento dell’asse baricentrica e quindi di tutta la struttura muscolare, ed a causa di uno squilibrato rapporto di forze fra le varie parti del corpo, possono alterare funzionalità organiche e metaboliche.

Per contro le stesse repressioni dell’espressività emozionale, provocano delle somatizzazioni organiche le quali possono portare alle alterazioni posturali. In pratica si trattano le articolazioni, si scanalano le giunture per aumentarne l’irrorazione sanguigna; in rapporto a muscoli e tendini si allungano, si distendono e si allentano tensioni; si cerca di entrare in profondità nel tessuto e nelle giunture.

Questo massaggio è uno strumento per allentare delle tensioni segmentarie senza forzarle, in modo da restituire quell’armonia di movimento che è indispensabile per esprimere le proprie emotività attraverso il gesto.

DRENAGGIO LINFATICO MANUALE

Il linfodrenaggio è una manualità assolutamente insostituibile. Infatti, numerosi sono i massaggi e le manovre che sciolgono e sbloccano una contrattura o rilassano una tensione, ma, per sgonfiare un edema, per intervenire su un ristagno idrico da cellulite o su un gonfiore post traumatico, l’unica manualità è il linfodrenaggio. Inoltre, esso esercita un chiaro effetto sedativo e rilassante (mediante l’attivazione del sistema nervoso vegetativo parasimpatico) non per la sua azione drenante ma perché fa uso di ritmiche manipolazioni leggere, lente e ripetitive sulla pelle.

E’ dunque un metodo di rilassamento ideale, soprattutto quando viene applicato sul viso, sulla testa e sulla nuca. Ha anche effetto cicatrizzante in quanto la linfa fresca è ricca di cellule ricostruttrici. Ha effetto immunizzante perché favorisce l’aumento delle difese immunitarie attraverso il potere fagocitario della linfa. Ha effetto rigenerante perche la linfa nutre i tessuti e restituisce l’equilibrio idrico alle zone disidratate. Ha effetto stimolante sulla circolazione perché stimolando il flusso della linfa nei vasi linfatici aumenta la capacità contrattile dei suddetti.

Agisce inoltre sulle fibre striate ogniqualvolta i muscoli sono tesi o ipertonici con effetto miorilassante. Sulle fibre lisce attiva e migliora i meccanismi automatici: quest’effetto è particolarmente interessante nella muscolatura liscia intestinale.

MASSAGGIO PRESSOTRAZIONALE RIFLESSO (METODO MAX PIER)

Questa tecnica si basa su tre principi: la pressione, la trazione e la respirazione. La pressione agisce direttamente sul sistema muscolare che, migliorando così l’apporto sanguigno, fa si che l’ apparato scheletrico si muova con maggiore scioltezza.

L’aumento dell’apporto sanguigno contribuisce anche ad un più intensificato nutrimento e quindi ad un rafforzamento delle fibre muscolari e tendinee. Di conseguenza aumenta anche il liquido sinoviale che irrora la superficie cartilaginea e tutto l’apparato scheletrico risulta più agile. 

La trazione ha finalità analoghe alla strizzatura ma con una dinamica diversa: è una sinergia fra il movimento per ottenere la trazione ed il peso stesso del nostro corpo. Si ha così un allungamento temporaneo degli arti. In tutto questo si inserisce la respirazione che ha una parte fondamentale: essa segue tutti i movimenti e ne determina la riuscita poiché ogni respiro è apporto di ossigeno.

MASSAGGIO CONNETTIVALE RIFLESSO (METODO MAX PIER)

Il terreno sul quale si esplica l’azione del massaggio connettivale non è il tessuto in toto, ma solo una parte di esso. Il massaggio viene effettuato sul connettivo sottocutaneo perché ovviamente non si può lavorare direttamente su legamenti, ossa, organi, ecc. Ma siccome l’innervazione del tessuto connettivale è regolata dal sistema nervoso centrale massaggiando questo strato cutaneo con una tecnica mirata si provocano reazioni fisiologiche che stimolano modificazioni anche lontane dalla zona trattata.

Agendo dunque con questa manualità si possono migliorare aspetti del connettivo alterato (inestetismi, cicatrici, disturbi dell’irrorazione sanguigna), mettere in moto meccanismi generali di regolazione dinamica del circolo sanguigno e, seguendo la mappa metamerica e dermalgica, si può inerferire per via riflessa sul metabolismo dei singoli organi.

MASSAGGIO TENSIORIFLESSOGENO (METODO MAX PIER)

I nastri o metameri sono linee o zone percorse dal sistema nervoso simpatico, il quale si divide in ortosimpatico (colonna vertebrale) e parasimpatico (parte addominale). Queste zone vengono colpite o sensibilizzate da riflessi inconsci dal sistema neurovegetativo che produce fenomeni psicosomatici.

Quando una funzione organica viene turbata a livello psicologico, sulla nostra cute appaiono dei “messaggi” nelle zone metameriche riflesse degli organi, sia lungo la colonna vertebrale, sia nella zona addominale. Il messaggio può apparire in diversi modi: contrattura, pannicolo, dolore.

A livello pratico il tensioriflessogeno si avvale della tecnica del palper rouler che consiste in una sorta di pinzatura con conseguente scorrimento della plica cutanea, allentando una contrattura, sciogliendo un pannicolo e spegnendo il dolore. A parte il lavoro mirato riflesso questo massaggio aiuta la lipolisi, attenua i dolori muscolari, elimina le tossine dannose per l’organismo, migliora la circolazione, rende la pelle migliore rassodandola. 

MASSAGGIO NAMASIVAYA 

Il massaggio Namasivaya è un massaggio riequilibrante di derivazione ayurvedica ed è stato studiato seguendo in maniera specifica la filosofia indiana. Esso è un connubio fra la disciplina tradizionale e l’esigenza di una versione più occidentalizzata di questa metodologia. Viene eseguito a terra su appositi materassini e si suddivide in tre massaggi che seguono le tre costituzioni (dosha) vata, pitta, kapha. La tradizione indiana identifica in cinque elementi l’appartenenza di tutto il mondo fenomenico. 

Essi sono: etere, aria, fuoco, terra, acqua. Dalla loro mescolanza nascono i tre dosha fisici e mentali: etere e aria danno origine a vata, fuoco e acqua a pitta, acqua e terra a kapha. Quando uno dei tre elementi ha uno scompenso, un eccesso, il massaggio concorre a riequilibrarlo. Con il massaggio lavorando sull’eccesso (anti) si accentuano i movimenti che contrastano l’eccesso stesso in modo da portar riequilibrio. Per esempio per il massaggio antivata la tecnica chiave sarà lo strofinamento essendo vata freddo, secco, ruvido e preoccupato. Le tecniche del massaggio servono a ridurre queste caratteristiche e ad apportare il loro contrario: calore, morbidezza e serenità.

Invece la manualità principale nel massaggio antipitta è lo sfioramento, l’accarezzamento, essendo pitta caldo, rigido e agitato. Kapha è freddo umido, molle e pesante e il suo massaggio anti serve a portare durezza, calore e leggerezza. Naturalmente dobbiamo considerare che non esistono elementi puri, ma in ciascuno di noi si possono riscontrare caratteristiche doshiche diverse. La maggior caratterizzazione però determina l’appartenenza ad una tipologia rispetto all’altra, anche se non bisognerà sottovalutare gli aspetti minori.

MASSAGGIO SOMATOMIOFASCIALE (METODO MAX PIER)

I muscoli qualsiasi cosa possano fare individualmente, lavorano anche tramite continuità funzionali integrate in tutto il corpo all’interno della rete fasciale. Questi strati e linee seguono la stesura e la trama della struttura del tessuto connettivo formando meridiani tracciabili di miofascia. La tensione, lo sforzo, la fissazione, le compensazioni e la maggior parte dei movimenti sono tutti distribuiti lungo queste linee.

Una volta capiti gli schemi e le connessioni di questi meridiani miofasciali si può valutarli e decidere che trattamento operare. Questo metodo ha suddiviso le fasce in tre plessi: sensoriale, affettivo, interpersonale. Come manualità si eseguiranno principalmente degli stiramenti, ma anche trazioni, distensioni e torsioni. Sul plesso sensoriale si combinerà la manualità con la respirazione. La fascia negli anni perde l’elasticità ma non la contrattilità; perdendo l’elasticità perde la comunicatività. Con questo metodo si cerca di ridare elasticità alla fascia. Il miofasciale è anche un ottimo massaggio detossinante.

MASSAGGIO DECONTRATTURANTE

E’ una combinazione di varie tecniche: dal massaggio tensioriflessogeno al massaggio connettivale riflesso, al massaggio somatomiofasciale al pressotrazionale. Serve ad allentare le tensioni muscolari, migliora la circolazione venosa, aiuta a riacquistare scioltezza nei movimenti.

MASSAGGIO SPORTIVO

Il massaggio sportivo si divide principalmente in due categorie: pre-gara e post-gara. Il massaggio pre-gara è fatto di sfregamenti e frizioni che provocano calore e aiutano i muscoli a contrarsi più velocemente. L’obiettivo del massaggio post-gara invece è quello di agevolare il recupero, accelerare lo smaltimento della fatica, sciogliere i crampi, detossinare e le manualità possono variare anche a seconda dello sport praticato. Il massaggio sportivo si può effettuare fra una competizione e l’altra e serve per prevenire gli infortuni e accelerare la ripresa della forma fisica.

MASSAGGIO MODELLANTE, TONIFICANTE 

Si avvale di varie manualità: tensioriflessogeno, impastamento, picchettamento, torsione, frizioni e sfregamenti seguito da un passaggio di manualità drenante. Questa pratica favorisce il recupero del tono e dell’elasticità della muscolatura donandole così una linea migliore. Agevola il drenaffio dei liquidi.

MASSAGGIO SONORO EURITMICO 

Vibrazioni armoniche e il massaggio Namasivaya si fondono e creano il massaggio sonoro euritmico. La Suonoterapia Vibrazionale è una pratica antichissima usata dagli Orientali come stile di vita quotidiana. Le campane tibetane sono strumenti rituali la cui origine risale probabilmente a circa 3000 anni fa in seno alla cultura pre-buddista sciamanica BON.
La loro composizione, data dalla fusione di 7 metalli e l'armoniosa proporzione della forma, permettono la creazione di una profonda vibrazione sonora che si propaga attraverso il corpo massaggiandolo in profondità ,andando ad agire su ogni parte del corpo, a partire dalla pelle arrivando fino alle ossa.

Quando il suono fluisce attraverso il nostro corpo, agisce con la sua vibrazione e provoca un riordinamento molecolare. Le combinazioni armoniche prodotte dal binomio suono/vibrazione vengono riconosciute ed interpretate dal corpo umano come una chiave per ristabilire l’equilibrio fisico, emotivo e spirituale interno attraverso la stimolazione dei centri energetici e favorendo il ritorno ad uno stato di salute e di benessere globale.

Il trattamento sonoro-vibrazionale con le campane tibetane può essere effettuato come massaggio sonoro (appoggiando le campane sul corpo) o come bagno sonoro (suonando le campane attorno al corpo, senza un appoggio diretto). Il massaggio Namasivaya è un massaggio riequilibrante di derivazione ayurvedica studiato seguendo in maniera specifica la filosofia indiana. Esso è un connubio tra la disciplina tradizionale e l’esigenza di una versione più occidentalizzata di questa metodologia.

Si suddivide in tre massaggi che seguono le tre costituzioni (dosha) vata, pitta, kapha. Nel massaggio antivata si eseguono principalmente strofinamenti atti a riscaldare, ad ammorbidire il soggetto vata. Nell’anti pitta il movimento più usato è lo sfioramento, la carezza per calmare e rasserenare l’elemento pitta. Nell’antikapha la manualità principe è l’impastamento per scaldare, tonificare ed alleggerire il soggetto kapha.
In questa composizione, il massaggio Namasivaya si intreccia sinuosamente con le sonorità e le vibrazioni delle campane per portare all’unisono al raggiungimento di sensazioni di benessere, riequilibrio, rilassamento del corpo e della mente. E’ un massaggio quasi istintuale che dimenticando il proprio tecnicismo impara a “giocare” con le mani.

Sono state formulate tre diverse combinazioni: il trattamento individuale, il trattamento di coppia e il trattamento per piccoli gruppi. Nel trattamento individuale si eseguirà il bagno sonoro contemporaneamente al massaggio namasivaya, terminato il quale, la persona verrà trattata con il massaggio sonoro.

Nel trattamento di coppia mentre il massaggio sonoro si eseguirà su uno dei due partecipanti, a fianco, l’altra persona verrà trattata con il massaggio namasivaya; poi si invertirà la sequenza.

Nel trattamento dedicato ai piccoli gruppi di quattro o cinque partecipanti si effettuerà un bagno sonoro (le campane tibetane non verranno appoggiate sul corpo ma solo suonate) mentre si eseguirà il massaggio namasivaya sulla testa o sulle mani o sui piedi di ogni persona.